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1993 “Luigi Einaudi e il socialismo”. Giancarlo Pagano. Ed. Bibliopolis Una <<preoccupazione di indole morale>> è visibile in Einaudi: quella di salvaguardare la verità e diversità come valori positivi connaturali al mercato, che viceversa l’intervento dello Stato tende ad appiattire. Le preoccupazioni di indole morale e politica, assegnano Luigi Einaudi alla eletta schiera dei liberisti per i quali la libertà economica è condizione necessaria della libertà politica, ed entrambi valgono come presupposti di una più alta libertà spirituale, che non sia costretta a trincerarsi all’interno della coscienza individuale, ma possa manifestarsi nel mondo ed animarne l’incivilimento. La qualità del liberismo einaudiano può cogliersi appunto nella costante ricerca del <<punto critico>> anche in ciò che concerne l’iterazione tra lo Stato e il mercato. Traspare anche in questo tratto la singolare personalità del moralista che passò una lunga vita ad occuparsi di economia e finanza senza mai rinunciare alla convinzione che non sono gli interessi, ma gli ideali a muovere il mondo; la libertà economica è soltanto un presupposto per la civiltà degli uomini liberi. |
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